domenica 25 settembre 2011

Le Fasi Psicologiche della Crisi

Un'Articolo tratto da Lombard report.

Catastrofista, Pessimista o Realista?
Disegna il quadro reale delle Emozioni.
se poi succederà davvero non lo so , ma indubbiamente le Reazioni sono veritiere!

DA Leggere

Purtroppo diversi passaggi devono ancora compiersi, per poter sperare…

di Virginio Frigieri

Le fasi psicologiche della crisi



Purtroppo diversi passaggi devono ancora compiersi, per poter sperare…



La pessima chiusura di oggi mi induce , ancorchè con le valigie in mano, a scrivere altri due appunti per i molti amici che scrivono o telefonano per chiedere quando si potrà pensare di essere sul fondo o se sotto 11 euro non sia il caso di comprare un titolo come Generali.



Purtroppo anche dal punto di vista psicologico diversi passaggi mancano ancora all’appello, per poter sperare di riuscire a mettere la parola fine su questa crisi.



Questa, lo ripetiamo a costo di diventare noiosi, non è la solita crisi ciclica che di tanto in tanto si presenta, perdura due o tre anni al massimo e poi tutte le cose ritornano nel loro alveo. Siamo purtroppo di fronte alla crisi strutturale del modello occidentale che ad un certo punto si era illuso di poter creare ricchezza dal nulla, la finanza per la finanza fregandosene dell’economia reale e il debito per poter avere subito quello che un tempo avrebbe richiesto anni di sacrifici e rinunce.

Tutti gli stati poco o tanto sono ricorsi al debito nell’intento di fornire servizi e posti di lavoro che i cittadini avrebbero ripagato col la preferenza nel voto. Questo negli anni ha portato a sprechi disumani, e strutture pubbliche insostenibili e alla fine prima o poi i nodi vengono al pettine. Soprassediamo sul fatto che “le caste” non hanno ancora capito la gravità della situazione e sulla mia personalissima e criticabilissima convinzione che purtroppo, questi se ne andranno solo quando ci sarà una generazione nuova disposta a risolvere la questione con le armi in pugno, e concentriamoci invece su quello che abbiamo visto dall’inizio di questa crisi, e su quello che manca perchè si possa pensare di considerare chiuso il cerchio.



Per farlo dobbiamo sempre avere in mente lo specchietto generale che ho messo nel precedente articolo:








Se uno non ha presente questo schema e la devastazione che ne deriva, all’inizio quando arriva la crisi, la reazione psicologica è quella di tutte le altre crisi… E’ come se mentre stai lavorando, arrivasse uno che spegnesse la luce, entrasse nella stanza e al buio ti mollasse due sonori sganassoni sulla faccia!.



Tu non te lo aspetti e resti scioccato … (FASE 1 – Lo Shock)



Superato il primo momento di disorientamento cerchi di reagire e di riprenderti… passano momenti altalenanti di ottimismo e pessimismo, ma dopo un po’ si prova a vedere il bicchiere mezzo pieno e si cerca di individuare anche i più piccoli segnali positivi… (FASE 2 – La Speranza)….

In questa fase si spera ancora e si auspica che anche la crisi in corso , terminerà come le altre normali crisi cicliche…

Ma i mesi passano e la ripresa tarda a presentarsi… l’esercito di ottimisti che fino a poche settimane prima si dicevano certi di vedere la fine del tunnel, comincia a perdere pezzi e ad assottigliare le sue fila…. Nel frattempo arrivano dati negativi e i pessimisti rimontano recuperando vistosamente terreno; siamo nella (FASE 3 – La Delusione) …. Questa è la fase attuale del mercato ormai prossimo a girare verso la nuova fase.





(FASE 4 – La Capitolazione) : questa fase aprirà ufficialmente le sue danze nel momento in cui salteranno i minimi di Marzo 2009. E’ esattamente a quel punto che il trend ribassista avrà un’impennata ed un’accelerazione di quelle che lasciano senza fiato; l’onda di grado intermediate dopo un breve rimbalzo (2) sarà giunta alla sua onda (3); è in quel momento che anche gli stolti capiranno cosa significa una (3) ribassista intermedia all’interno di una w cerchiata di grado primario, all’interno di una ‘c’ di cycle di una (a) di supercycle, di una IV di grand super cycle. Sarà qualcosa di paragonabile al terremoto con tsunami giapponese…

In fondo a questo drittone , ci sarà la fase successiva.



(FASE 5 – Il Disorientamento) : Ci si sentirà come un pugile suonato dai colpi incassati, si cercherà di riordinare faticosamente le idee senza successo… Questa fase è più lunga del drittone precedente e solitamente sviluppa dei triangoli nello schema allargato "abcde"… Durante una guerra questo sarebbe il momento delle truppe allo sbando, delle diserzioni di massa…

Solo dopo un’adeguata gestazione si arriverà all’ultima fase:



(FASE 6 – La Disperazione) : tutto sembrerà perduto e non si saprà più dove picchiare la testa, ma a quel punto quasi nessuno avrà più qualcosa da vendere e lentamente con una sano processo di accumulazione si potranno porre le basi per una successiva fase rialzista di almeno una decina di anni.



Questo ci piaccia o no sembra essere il percorso su cui ci stiamo incamminando e non siamo ancora all’inizio della fase 4.



Volendo concretizzare questi concetti sul grafico del Mibtel… possiamo azzardare l’ipotesi sotto riportata:









La terza di grado primario ingloba la delusione e la capitolazione (linea gialla e magenta).

Per finire due parole sul franco svizzero:

credo anch’io che ogni volta che uno stato ha cercato di imporre il cambio, sia durata poco; molti hedge-fund, hanno già dichiarato che rimarranno in una fase di attesa alla finestra per alcune settimane per vedere che piega prende l’euro-zona, ma che dopo è probabile che lanceranno campagne massicce di acquisto di franchi scommettendo sul fatto che alla fine la Svizzera è troppo piccola per reggere l’urto. Molti sono pronti a scommettere in un cambio alla pari tra euro e franco già tra pochi mesi. Personalmente ho preferito chiudere prudenzialmente le posizioni capitalizzando le perdite relative ai lotti più recenti acquistati quando si era già sotto 1,20.



Chiudo lanciando una provocazione che farà magari arrabbiare qualcuno, ma se l’unico problema di questo paese sono quelli che vogliono andare in pensione dopo SOLO 42 anni di lavoro, allora incazzatevi finchè volete che a me scappa da ridere: siccome la Svizzera è piccola e non possiamo trasferirci tutti là , consiglio al lettore che ha scritto al direttore, se ha amici che contano da quelle parti, di consigliare loro di radunare un migliaio di guardie svizzere a cavallo armate di alabarde, e di farle scendere fino all’appennino tosco-emiliano invadendoci!…. Noi staremo al gioco e ci lasceremo pacificamente invadere ed annettere… tanto peggio di così… con questa casta politica chiunque si voti non si va da nessuna parte!

Alcune sere fa ho ascoltato l’on. Casini a LA7 dire queste testuali parole:

“un bambino che nasce oggi ha, ringraziando il cielo un’aspettativa di vita di 90 anni; se pensiamo che questo dopo aver lavorato 40 anni, possa stare 50 anni in carico allo stato è evidente che il sistema non regge.”

CASINIII... Un bambino che nasce adesso, sta per almeno 30 anni non in carico allo stato, ma in carico alla famiglia che deve pagare anche la carta igienica che il figlio usa a scuolaaaa!

CASINIIII non posso insultarti pubblicamente se no mi becco una denuncia, ma almeno correggi la dichiarazione … dimmi che volevi dire un’altra cosa e che ti sei confuso, altrimenti a dirti che sei un COGLIONE sarebbe come farti un complimento!



alla prossima

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